L’osteoporosi è una patologia che colpisce più di 200 milioni di donne in tutto il mondo e si stima che la malattia interessi un terzo delle donne di età dai 60 ai 70 anni e due terzi delle donne di età pari o superiore agli 80 anni.
Questa condizione è caratterizzata da una compromissione della resistenza ossea con conseguente aumento della fragilità ossea e predisposizione alle fratture.
Sebbene nella maggioranza dei casi la diagnosi viene fatta dopo che si è verificata la frattura, l’osteoporosi può essere diagnosticata nella fase asintomatica mediante screening.
Per questo motivo si raccomanda che le donne effettuino screening periodici per la valutazione della densitometria ossea e che se necessario eseguano un opportuno trattamento per di ridurre il rischio di frattura.
Quando si parla di osteoporosi non si può non parlare della MOC, acronimo che sta ad indicare “mineralometria ossea computerizzata“, una tecnica diagnostica utilizzata per valutare la mineralizzazione delle ossa: misurando la densità della massa ossea, può rilevare la degenerazione dell’osso.
La MOC non richiede una particolare preparazione e può essere eseguita a qualsiasi età. L’esame dura al massimo 10 minuti non è invasivo e non è doloroso.
Come si interpretano i risultati della MOC?Il termine T-score indica la differenza, espressa in numero di deviazioni standard, tra il valore individuale che viene registrato e quello medio di una donna di circa 25/30 anni sana.
Un T-score uguale a 0 indica che il soggetto esaminato presenta una densità ossea uguale a quella media di una donna sana di circa 25/30 anni. Più il valore è basso rispetto allo zero, maggiore sarà la gravità dell’osteoporosi. Ad esempio:
Un T-score superiore a 0 indica che il paziente ha una densità ossea migliore di una donna sana di circa 30 anni. |