L’agopuntura è una delle cosiddette “medicine alternative o non convenzionali” e costituisce l’unica “arte medica” che ha mantenuto inalterati i suoi principi di fondo fino ai giorni nostri.
Consiste nell’introduzione di aghi di lunghezza, diametro, forma della punta e materiali diversi, in punti specifici del corpo, chiamati appunto punti di agopuntura.
In Italia, l’agopuntura può essere praticata solo da medici laureati e “specializzati” in questa tecnica: è un atto medico e viene eseguita solamente dopo un’accurata anamnesi e dopo aver formulato una diagnosi.
Inizialmente conosciuta come terapia antalgica e per le patologie muscolo scheletriche come l’artrosi e la lombalgia, si è sempre più diffuso l’utilizzo in altre malattie come, ad esempio nella cefalea, nell’iperemesi gravidica, nelle patologie gastro intestinali come il colon irritabile e le epigastralgie funzionali, nell’ansia, nell’insonnia e nella depressione.
In quali patologie può essere utile l'agopunturaMolte sono le patologie in cui è indicata l’agopuntura. In certi casi si rivela risolutiva, in altri di grande aiuto. Di seguito elenchiamo alcune delle malattie per le quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene clinicamente utile l’agopuntura:
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Domande e Risposte
Dopo una seduta di agopuntura, alcuni si sentono calmi e/o sonnolenti, altri avvertono un aumento delle energie. Può capitare che si percepiscano dei formicolii, un senso di calore, o di tremolio laddove l’ago è stato inserito.
Gli effetti sono assolutamente personali: può infatti accadere che non si senta nessun tipo di conseguenza e che le sedute si rivelino inefficaci. Se ciò accade, meglio sospenderle. In ogni caso, dopo l’agopuntura bisogna riposarsi, evitare di fare esercizio fisico e stare lontani dagli alcolici per qualche ora.
La maggior parte delle compagnie rimborsa le sedute di agopuntura. Si consiglia di consultare preventivamente la propria assicurazione, anche per accertarsi se il rimborso è parziale o integrale.
Durante l'infissione di un ago, per quanto sottile, si può percepire una sensazione sgradevole oppure addirittura del dolore franco. Si tratta di sensazioni passegegre, e dopo aver ritirato l'ago, può restare il segno della puntura.
Sono comunque eventi che rientrano nella normalità di una seduta di agopuntura.
Proprio quest’anno, una revisione sistematica e metanalisi pubblicata su JAMA Oncology ha mostrato come una combinazione di agopuntura e digitopressione sembri essere di aiuto nella gestione del dolore nei pazienti oncologici, tanto da poter consentire di ridurre in questi soggetti la somministrazione di farmaci oppiacei.
Assolutamente SI. Gli aghi monouso garantiscono che l’ago sia perfettamente affilato e quindi poco doloroso ma soprattutto sterile.
Al giorno d’oggi, riutilizzare gli aghi, sterilizzandoli, come veniva fatto un tempo, appare come una scelta più rischiosa e più dolorosa per il paziente; pertanto è da considerarsi anacronistica e assolutamente sconsigliabile.